24 Febbraio 2022
Tiro a volo: tecnica, fisico e mente
Nel tiro a volo l’aspetto mentale è importante tanto quanto quello fisico.
Infatti, il tiro a volo, come altri sport di precisione, molto spesso viene poco considerato dal punto di vista inerente alla preparazione fisica e mentale. A dimostrazione di ciò, la maggior parte dei tiratori svolge prevalentemente allenamenti tecnici.
Il tiro a volo è una disciplina sportiva sempre più in voga in cui tecnica di tiro, mente e corpo sono i tre elementi fondamentali.
Per raggiungere il massimo livello agonistico personale però, il solo allenamento della tecnica di tiro non è sufficiente. Basti pensare che gli atleti della nazionale, nel loro programma di allenamento svolgono diversi incontri con psicologi dello sport, che attraverso molteplici tecniche mentali consentono ai tiratori di acquisire consapevolezza delle proprie modalità di pensiero e imparare a gestire al meglio le emozioni e la fatica fisica.
Inoltre, vengono svolte molte sedute di preparazione fisica incentrate soprattutto sul potenziamento muscolare, sulla reattività oculo-manuale e sul miglioramento dell’equilibrio e della propriocezione, ossia la capacità di percepire la posizione del proprio corpo nello spazio, senza l’ausilio della vista. Ma quali sono le fasi per tecnica di tiro ideale?
Tiro a volo: tecnica di tiro
La tecnica di tiro per il tiro a volo prevede il passaggio da una fase statica (prima del richiamo del piattello) a una dinamica (movimento di inseguimento del piattello e sparo).
Convenzionalmente, per rendere più facile l’insegnamento della tecnica, è stato deciso di suddividerla in 6 fasi principali:
- Ready position: posizione posturale assunta dal tiratore in pedana e primo contatto con l’arma.
- Presa dell’arma: il tiratore afferra in modo solido l’arma e crea un tutt’uno con essa.
- Volo del piattello: momento in cui il tiratore effettua il richiamo del piattello, il quale viene lanciato dalla macchina lanciapiattelli.
- Movimento iniziale dell’arma: fase principale, in cui il tiratore deve nel minor tempo possibile inseguire il piattello effettuando un movimento scorrevole, controllato e sincronizzato del corpo e dell’arma.
- Transizione del piattello: momento in cui il piattello, durante la fase dell’inseguimento viene superato dalle canne del fucile.
- Sparo: fase in cui il tiratore, in base all’angolazione, alla distanza del piattello e alle condizioni ambientali, deciderà di premere il grilletto. Per eseguire un gesto tecnico corretto queste fasi dovranno essere svolte in modo armonico e coordinato tra di loro, evitando interferenze o interruzioni.
Tiro a volo: preparazione fisica
La preparazione fisica per il tiro a volo è certamente differente per ogni sport e risulta funzionale per la tecnica di riferimento.
Gli allenamenti fisici dovrebbero essere rivolti principalmente al potenziamento della reattività oculo-manuale, della propriocezione e dell’equilibrio, oltre al classico potenziamento muscolare distrettuale, che riguarda i muscoli maggiormente utilizzati durante l’azione tecnica di tiro.
Come in tutti gli sport, un corretto allenamento prevede la filosofia del “giusto mezzo”: non si dovrà certo peccare di pigrizia, ma al tempo stesso non si dovrà eccedere. Una preparazione tipo, svolta da gennaio a ottobre (termine del periodo agonistico), comprenderà 2 sedute settimanali di preparazione fisica della durata media di 60-90 minuti, e 2-3 di affinamento tecnico.
Per ottimizzare l’allenamento fisico, si può utilizzare la tecnica a circuito, coinvolgendo tutte le fasce muscolari maggiormente sollecitate durante il tiro a volo, allo scopo principale di preparare il fisico del tiratore in termini di resistenza e forza muscolare.
Nel programmare l’allenamento annuale per il tiro a volo dovranno essere previste esercitazioni di preparazione fisica in modo progressivo. Nel periodo preparatorio (periodo precedente e lontano dalle gare di tiro a volo), avremo un aumento del volume (rappresenta la mole di lavoro totale svolto in un dato periodo di tempo) complessivo delle esercitazioni rispetto all’intensità (esprime il grado di impegno fisico richiesto dall’esecuzione di una data attività).
Invece, nel periodo agonistico le esercitazioni di preparazione fisica diminuiranno di volume e aumenteranno di intensità, così da mantenere il fisico del tiratore in uno stato ottimale per le gare di tiro a volo, senza rischiare di affaticarlo eccessivamente.
Tiro a volo: preparazione mentale
La preparazione mentale per il tiro a volo svolge un ruolo fondamentale ed è la variabile più difficile da gestire e controllare.
Essere concentrato per un lungo periodo di tempo risulta molto importante in gara e in allenamento. Durante la gara i tiratori sono portati ad avere uno stress maggiore dovuto a molti fattori (pubblico, paura di sbagliare, arbitri, tempi lunghi di attesa tra una serie di piattelli e la successiva), il che potrebbe causare distrazioni e conseguenti errori durante lo sparo.
Perciò, per minimizzare gli errori dovuti allo stress agonistico, durante gli allenamenti tecnici dovrebbero essere inserite simulazioni di gara e allenamenti non comuni per il tiratore, come tirare in appoggio mono-podalico, chiudere gli occhi durante la chiamata del piattello e riaprirli subito dopo, sparare con una sola cartuccia in canna, così da migliorare la capacità di concentrazione e di gestione dello stress durante le gare ufficiali di tiro a volo.
Una particolare preparazione mentale consigliata per migliorare ulteriormente le proprie abilità di tiro prevede la tecnica della visualizzazione, dove il tiratore, prima di effettuare l’azione tecnica di tiro vera e propria, immagina se stesso nelle varie fasi da svolgere, dalla posizione in pedana fino allo sparo. Sarà poi a discrezione del tiratore se svolgere l’esercizio a occhi aperti o chiusi.
Oltre l’allenamento del tiratore è consigliabile l’utilizzo di un’arma che possa garantire elevate prestazioni di tiro. Nato dal Team Benelli con il supporto di una squadra di tiratori professionisti e di un gruppo di ricerca dell’Università di Scienze Motorie di Urbino, nel 2018 viene presentato l’828 U Sport calibro 12.
Un fucile ottimizzato per le discipline dello Sporting e del Compak, che si differenzia dalle altre versioni in primo luogo per la bascula d’acciaio (l’arma pesa 3.650 g con canne da 76 cm).
Benelli esordisce con questo fucile sovrapposto nel campo del tiro a volo, scegliendo le due specialità che sono dirette discendenti di quel mondo che per decenni ha seguito, coltivato e amato: la caccia.
L’828 U Sport, creato anche per tiratori mancini, spicca per il look sportivo, l’estrema ergonomia, la stabilità e il bilanciamento. L’innovativo sistema Progressive Balancing del calcio, attraverso l’applicazione di 8 pesi da 12,5 g l’uno, consente di spostare anteriormente o posteriormente il bilanciamento, a seconda delle preferenze del tiratore.
Tutte le componenti di 828 U Sport contribuiscono a rendere fucile e tiratore un tutt’uno.
Record mondiale 828 U Sport:
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