29 Settembre 2022
Caccia e ambiente: dal piombo al fucile Super Magnum
Dal piombo al Super Magnum
Il passaggio alle cartucce caricate con pallini d'acciaio ha determinato una svolta epocale nel mondo dei fucili semiautomatici, di cui Benelli si é resa principale protagonista, in accordo allo spirito innovativo che la caratterizza da sempre.
La “star” fu una e una soltanto: il Super Black Eagle, primo fucile Super Magnum della storia, che sbarcò negli USA proprio in seguito alla legge anti-piombo e divenne immediatamente un best seller.
Come nasce il primo fucile semiautomatico Super Magnum della storia?
Fin dagli albori delle armi da fuoco portatili, il piombo é stato utilizzato per la realizzazione dei proiettili in virtù del suo elevato peso specifico (valore di 11,16), per la relativa facilità di reperimento, per il costo non eccessivo, per la facilità di lavorazione dovuta al basso punto di fusione rispetto ad altri metalli (327,5 °C) e per la sua durezza superficiale non eccessiva.
In sintesi, si può dire che il piombo é un metallo tenero, denso, duttile e malleabile. Nel 1991, tuttavia, per rispondere alla crescente attenzione verso la tutela dell'ambiente, gli Stati Uniti promossero una legge federale in cui si impediva l'uso del piombo nella caccia agli uccelli acquatici e, da allora, questo metallo venne progressivamente abbandonato nell'impiego venatorio non solo per la caccia agli acquatici ma, in certi casi, anche per altri tipi di caccia.
Mettendoci nei panni dei costruttori di armi e cartucce di quegli anni, il principale pensiero che probabilmente ha attraversato le loro menti e, chissà, anche causato qualche insonne notte di riflessione era: “Come risolvere un problema all'apparenza insormontabile?”
L'evoluzione del munizionamento che ha portato al Super Magnum
Trascorso un fisiologico periodo, le risposte non tardarono ad arrivare, ciascuna specchio della direzione d'impresa e della filosofia delle varie aziende del settore. Tra le contromisure tecniche che vennero adottate, meritano una breve disamina sia le cartucce a munizionamento spezzato (pallini e pallettoni) che quelle caricate a palla per fucile a canna rigata.
La prima soluzione fu naturalmente quella di sostituire il piombo per le cartucce da caccia con un altro metallo con caratteristiche simili. La scelta ricadde sul bismuto (peso specifico uguale a 9,78), pressoché intercambiabile con il piombo salvo il costo, circa il quadruplo maggiore.
Le poche cartucce caricate con pallini di bismuto sono principalmente riservate ai vecchi fucili di pregio per i quali non si vuole correre rischi, in merito alla tenuta delle canne. Altra possibilità é offerta dai pallini di rame (peso specifico 9,11), ancora più costosi del bismuto, e di tungsteno (peso specifico 19,30), pesantissimi, costosissimi e durissimi, quindi poco adatti a sostituire il piombo.
Sono stati sperimentati anche dei pallini in resina mescolata a polvere di tungsteno, in modo da arrivare a caratteristiche simili a quelle del piombo, ma ancora con costi non sostenibili.
Le cartucce da caccia caricate con pallini in acciaio per fucili Super Magnum
La scelta per la realizzazione dei pallini per cartucce da caccia é infine caduta in via generalizzata sui pallini d'acciaio.
Questo perché facendo un bilancio fra vantaggi e svantaggi offerti, appare chiaramente come fosse l'opzione di gran lunga preferibile, a cominciare dai costi nettamente inferiori rispetto alle altre soluzioni proposte.
L'acciaio, lega di ferro e carbonio, é piuttosto duro e in realtà viene usato il ferro dolce per la realizzazione dei pallini (anche se commercialmente sono chiamati Steel); l'elevata durezza dell'acciaio provoca infatti due ordini di problemi.
Per quanto riguarda la balistica terminale, abbiamo una penetrazione eccessiva sulla preda: il selvatico può essere “passato” dai pallini addirittura senza che si deformino, a scapito della letalità del tiro.
Il secondo problema connesso alla durezza di questi pallini é il loro passaggio attraverso le strozzature delle canne dei fucili: in questa fase i pallini sono sottoposti alla compressione dovuta al restringimento del diametro della canna, cosa che non ha mai creato problemi con il tenero piombo, ma che può riservare qualche difficoltà con il più duro acciaio.
Certi costruttori di munizioni hanno messo a punto alcuni caricamenti in cui i pallini d'acciaio sono frammisti a della graniglia di plastica (cosiddetto buffer) che serve proprio per ammortizzare la compressione cui sono sottoposti i pallini.
Dal canto loro, anche i costruttori di armi hanno messo in campo diverse soluzioni tecniche. L'ultima criticità che riguarda l'uso dei pallini d'acciaio é la balistica esterna: il ferro ha un peso specifico nettamente inferiore a quello del piombo (7,85 contro 11,16) e così, ad esempio, un pallino del numero 5 della numerazione italiana (diametro di 2,9 mm) pesa 0,14 grammi se é di piombo e 0,09 grammi se d'acciaio.
Va da sé che un pallino, dello stesso numero e a parità di velocità iniziale, avrà diversa energia cinetica e diversa gittata secondo il materiale con cui é costruito.
Tornando all' esempio precedente, per avere un pallino d'acciaio che pesi 0,14 grammi (come un numero 5 di piombo) é necessario un pallino del numero 3, dunque di diametro maggiore (per l'esattezza 3,3 mm).
Si é così creata una regola pratica di equivalenza in base alla quale per passare da un pallino tradizionale di piombo a uno d'acciaio bisogna usarlo di due numeri in meno: hanno lo stesso peso.
Però... c'é un però: se un pallino di piombo e uno d'acciaio hanno lo stesso peso, il secondo é più grande del primo e pertanto una carica di pallini d'acciaio dello stesso peso di una carica di pallini di piombo occupa più spazio.
Il problema é particolarmente sentito proprio dove tutto quanto era nato, vale a dire nella caccia agli acquatici, per la quale sono necessari dei caricamenti piuttosto robusti a fronte delle notevoli distanze di tiro.
Di qui l'annoso dilemma di come contenere in una cartuccia più pallini d'acciaio: aumentare il calibro del fucile o allungare la cartuccia? Molti produttori videro nella prima soluzione una possibile risposta al problema, virando verso il calibro 10.
Benelli scelse una strada differente e, con una geniale intuizione, superò brillantemente le paludi in cui i cacciatori americani si erano invischiati.
L'era del primo fucile semiautomatico Super Magnum
Il 1991, infatti, fu l'inizio di una nuova era: quella del calibro 12 Super Magnum, caratterizzato dal bossolo di 89 mm (3.5 pollici).
Fu proprio in quell’anno che nacque un fucile che in breve tempo si trasformò in vera e propria icona della caccia agli acquatici, contribuendo a diffondere il nome Benelli oltreoceano: il Super Black Eagle.
Questo fu dovuto non solo alle sue eccezionali prestazioni balistiche.
Innanzitutto, il camerato 89 consente grande versatilità di munizionamento, potendo sparare cartucce da 3.5”, da 3” e da 2 ¾”.
Inoltre, con il Super Black Eagle gli americani poterono apprezzare per la prima volta un design degno del miglior Made in Italy, soluzioni ingegneristiche all'avanguardia come l'esclusivo sistema inerziale e la capacità manifatturiera della azienda di Urbino, in grado di produrre fucili con lavorazioni caratterizzate dalla più elevata precisione.
Benelli conquistò così sul campo fama e stima tra i cacciatori americani. Come già accennato, tra le questioni più complesse che riguardano l'impiego dei pallini d'acciaio vi é il passaggio attraverso la strozzatura della canna, estremamente delicato a causa della loro durezza.
Il “giglio” d'acciaio nelle canne Super Magnum
Per questo, le cartucce caricate a pallini d'acciaio devono essere sparate solo in canne che siano state collaudate per questo impiego, come quelle prodotte da Benelli, riconoscibili dal punzone che raffigura un giglio stilizzato apposto dal Banco Nazionale di Prova dopo il loro collaudo.
Inoltre, per rendere l'arma assolutamente performante al passaggio dei pallini nella strozzatura, Benelli ha messo a punto e produce gli strozzatori mobili Crio Steel Shot.
Questi strozzatori sono realizzati in lega speciale per essere usati specificatamente con pallini d'acciaio, che presentano i coni di raccordo allungati, in modo da evitare lo schiacciamento dei pallini e garantire la massima performance balistica unita alla resistenza all'utilizzo del munizionamento Steel, grazie al trattamento criogenico cui sono sottoposti.
Per quanto riguarda invece le cartucce caricate a palla destinate ai fucili semiautomatici con canna ad anima rigata, si può dire che la soluzione... sia nata prima del problema.
Infatti, accanto all'uso generalizzato di proiettili blindati con nucleo di piombo, cominciarono a diffondersi alla fine degli anni Settanta del secolo scorso le cosiddette palle monolitiche (note in inglese come solid), sviluppate soprattutto per la caccia grossa, al fine di ottenere migliori prestazioni sia in termini di penetrazione sia di espansione.
Queste palle monolitiche sono di rame (o di una sua lega) e in certi casi presentano un profilo apicale di plastica che serve per migliorare l'alimentazione delle cartucce caricate con esse.
Con il possibile aumento, in futuro, dei casi di proibizione del piombo anche al di fuori delle zone lacustri, i costruttori di munizioni non si sono fatti cogliere impreparati e oggi sono disponibili cartucce con palle monolitiche di rame per tutti i calibri più utilizzati a caccia.
Non ci sono problemi di incompatibilità per il loro uso nelle armi e, nei casi delle palle monolitiche di rame ottenute per tornitura (ne esistono anche dei modelli ottenuti per stampaggio), spesso si ottiene un grado di precisione nel tiro veramente elevato.
I costi sono senz'altro più elevati rispetto al tradizionale piombo, ma precisione ed efficacia sono notevolissime.
Concludendo, quello che da principio poteva rappresentare una limitazione, grazie all'ingegno e alla propensione a ricercare in ogni circostanza le migliori soluzioni, si é trasformato in stimolo, rispondendo alla crescente attenzione del mondo-caccia verso la tutela dell'ambiente e, al tempo stesso, dando vita a una nuova classe di prodotti, i fucili Super Magnum, che hanno conquistato gli appassionati di tutto il mondo.
I fucili semiautomatici Benelli con cameratura Super Magnum
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